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STORIA E TERRITORIO

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I VINI DELLA DAUNIA
TRA STORIA
E TRADIZIONE

Foreste di querce e faggi, borghi con le case di pietra che si inerpicano sulle colline. Castelli, cattedrali, opere d’arte che si alternano al verde fitto del paesaggio in una terra misteriosa che si estende dalla Puglia fino ad arrivare al confine con la Basilicata e la Campania: questa è la Daunia.

Una terra che immediatamente evoca storia, mitologia e fascino in un territorio aspro e dolce al contempo e ricco di tradizione, cultura, e risorse naturali in un suolo generoso e fertile.

Pianura, montagna e mare; elementi che qui si esprimono, in una sintesi perfetta nei nostri vini. La tradizione vitivinicola della Daunia è ricca ed antica e tutto il territorio è coperto dalla denominazione Daunia IGP. Antica è la tradizione vitivinicola di quest’area, interessata dalla coltivazione della vite già in epoca romana.

I pellegrini, di passaggio per imbarcarsi alla volta della Terra Santa, brindavano con il vino di queste zone e nel borgo di Monte San’Angelo, in occasione della vendemmia, si organizzavano feste propiziatorie.

I terreni calcarei ed argillosi hanno infatti rappresentato l’habitat perfetto per alcuni vitigni a bacca bianca; è il caso del Bombino Bianco che, vinificato in purezza, da vita a bianchi particolarmente delicati con profumi tipici della macchia mediterranea e dal gusto persistente, sapido e dalla giusta vena acida.

Ma questa terra è anche patria di rossi eleganti, dal rosso granato  brillante, con un caleidoscopio di profumi e sapori e dar rosati fruttati e freschi che si ottengono dal vitigno a bacca rossa per eccellenza di questa terra, il Nero di Troia.

Importante è la diffusione nel territorio del Nero di Troia, vitigno autoctono vinificato prevalentemente in purezza e all’origine di vini che ben si prestano all’invecchiamento.

"L’intera Puglia è terra di passaggio di venti e di nuvole che galoppano tra mare e mare. La vite, l’olivo e il mandorlo sono le piante della Puglia, e anche la sua principale ricchezza"

Guido Piovene

sostenibilità

Storicamente la Daunia e i suoi abitanti sentirono gli influssi della civiltà greca e della Magna Grecia a partire dalla fine del V e dall’inizio del IV secolo a.C. L’ellenizzazione della Daunia fu accentuata da Alessandro il Molosso durante la sua campagna militare in Italia nel 333-334 a.C.

L’origine del suo nome affonda le radici nella leggenda dell’eroe greco, amico di Ulisse, Diomede. Si narra che Diomede, durante il viaggio di ritorno dalla guerra di Troia, decise di fermarsi in Daunia affascinato dalla figlia del Lucomone Dauno, Leuceria. Con la colonizzazione romana la città di Lucera divenne quindi il centro geografico e storicamente strategico della Daunia che, situata su una collina, dominava la pianura, il celebre tavoliere delle Puglie, e roccaforte di difesa della zona. Nei secoli a seguire questa città fu centro militare ed economico per i Sanniti, i Romani, i Saraceni, gli Angioini fino agli Spagnoli.

A testimoniare come Lucera fosse, in epoca romana, annoverata fra le più importanti città della Puglia c’è l’anfiteatro di età augustea costruito fra il 27 a. C. e il 14 d. C.
Seconda città della Daunia è Troia; fondata dal Catapano Basilio Bojannes quando arrivò in Puglia la città sorge sulle rovine di Aecae dove, nel 217 a. C., si insediò Quinto Fabio Massimo per controllare da vicino i movimenti di Annibale ritiratosi a Vibinum (Bovino).

Con l’avvento dell’impero romano la denominazione “Daunia” e degli stessi abitanti “Dauni” spariscono progressivamente; da allora i territori dauni, insieme a quelli peuceti e a parte di quelli messapi, si definiranno definitivamente Apulia e tutti i suoi abitanti di conseguenza Apuli.

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